TERAMO – La questione si trascinava da tempo ed è servita una sentenza del Tribunale amministrativo regionale per far sì che 11 fisioterapisti adesso potranno essere assunti in pianta stabile alla Asl di Teramo. In questa storia di ‘normale’ vicissitudine italiana, che purtroppo ha come protagonisti i precari, è stato decisivo l’intervento giurisprudenziale del Tar aquilano – la cui sentenza delo scorso 26 settembre – per rimuovere davvero un ‘cavillo’ e far sì che questi dipendenti ‘saltuari” diventino a tempo indeterminato. Esulta la Cgil, i cui sindacalisti della Funzione pubblica seguono da tempo la vicenda, un problema che si trascina da oltre dieci anni, tanta è l’anzianità di servizio di molti di questi esperti delle professioni sanitarie: tutti e 11 i lavoratori, attraverso la tutela dell’avvocato Martina Barnabei, avevano chiesto che venisse confermata la sussistenza dei requisiti necessari affinchè i loro contratti diventassero finalmente a tempo indeterminato, «così come indicato dal cosiddetto decreto Madia – afferma Pancrazio Cordone, segretario provinciale della Fp Cgil – e messi in discussione dall’azienda sanitaria teramana. Riconoscimento che avrebbe permesso appunto la trasformazione del loro rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato». E questo è stato, dunque. Il Tar ha riconosciuto le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori della Fisioterapia, rimuovendo l’unico ostacolo alle stabilizzazioni frapposto dalla Asl nell’avviso pubblico e nel bando oggetto di annullamento: la Asl riteneva di non riconoscere il valore di procedura concorsuale alla selezione in cui questi lavoratori erano risultati vincitori e per questo inseriti in una graduatoria ufficiale. In particolare, non si riconosceva questa attribuzione, perchè allora l’avviso pubblico non era stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. I giudici hanno puntualizzato e smontato questo passaggio, riqualificando il valore della graduatoria allora composta e pemettendo ai lavoratori e lavoratrici della Fisioterapia di rientrare perfettamente nei parametri stabiliti dalla legga Madia. «Adesso – conclude Pancrazio Cordone – ci aspettiamo pertanto solo la trasformazione in tempi brevissimi dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato di queste lavoratrici e di questi lavoratori che, come sostenuto da noi della FP CGIL, ne avevano diritto fin dall’emanazione del Decreto Madia».
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